L’itinerario che vi proponiamo vi porterà alla scoperta della storia dell’isola di Ischia, attraverso luoghi spettacolari che si snodano tra terra e mare. Dai coloni Greci ai moti della rivoluzione napoletana, dall’epoca dei pirati al matrimonio di Vittoria Colonna con Ferrante D’avalos, duemila anni di storia hanno lasciato numerose tracce sul corpo verde dell’isola di Ischia.
Primo giorno
Il tour Ischia tra storia e mito comincia da Lacco Ameno, perchè è qui che inizia un periodo importantissimo per l’isola di Ischia, e non solo. Nell’VIII secolo a.C. i coloni greci, provenienti dall’Eubea, sbarcarono a Lacco Ameno e vi fondarono Pithecusae, la prima colonia greca d’Occidente.
Per avere un’idea topografica di Pithecusae giungete a Lacco Ameno e recatevi sulla collina di Monte Vico: qui era l’acropoli greca con le dimore patrizie e qui, su questa bella collina negli anni ’50 vennero alla luce durante degli scavi archeologici importantissimi reperti, tra cui la celebre Coppa di Nestore. Poi vi consigliamo di recarvi a san Montano, la bella baia dove oggi ci si reca soprattutto per fare il bagno, a quell’epoca era una grande necropoli.
La necropoli si estendeva per almeno 500 metri in lunghezza; la larghezza è di circa 150 metri all’estremità verso mare; l’area interessata, di forma approssimativamente triangolare, misura pertanto più di 50.000 mq; questa necropoli venne utilizzata per mille anni, tra l’VIII secolo a. C. e il III d. C.
Dopo aver visto i luoghi di Pitecusae è il momento di andare ad osservare i reperti archeologici – non soltanto di epoca greca – che sono conservati nel museo di Pithecusae presso la Villa Arbusto a Lacco Ameno. Per completare il quadro “archeologico” dell’isola bisogna il museo adiacente la chiesa di Santa Restituta, nella piazza del centro storico di Lacco Ameno.
Secondo giorno
Il secondo giorno lo dedicheremo alla storia medioevale e moderna; il punto di partenza sarà il Castello Aragonese. Essendo stato il Castello densamente abitato dal XIII al XVII secolo circa, rappresenta un concentrato di storia isolana. Tra le cose su cui soffermarsi c’è la cattedrale diroccata, perchè qui nel dicembre del 1509 Vittoria Colonna andò in sposa a Ferrante D’Avalos; la cripta affrescata della cattedrale, il cimitero della monache con gli scolatoi in pietra, dove venivano messi i cadaveri delle monache a consumarsi lentamente, mentre le sorelle vive si recavano a pregare, un “memento mori” molto forte, secondo l’uso del tempo.
Lasciato il Castello soffermatevi anche ad Ischia ponte, ricca di palazzi antichi. Da non perdere: Palazzo Malcovati, - ci si giunge percorrendo la stradina adiacente la farmacia - costruito in parte nel mare; detto anche Scuopolo, il palazzo risale alla seconda metà del XVI secolo, ed aveva originariamente scopo difensivo. Palazzo Lanfreschi dei Marchesi di Bellarena, degli inizi del XVIII secolo. Palazzo Lauro, sempre del ’700, per molti anni sede dei governatori dell’isola. Palazzo dell’Orologio, antica sede municipale e Palazzo Scalfati che si trova proprio all’inizio di Ischia ponte, anche questo un bell’esempio di architettura del ’700.
Lasciate Ischia ponte e dirigetevi sulla vicina collina di Cartaromana, che potrete raggiungere a piedi attarverso via Soronzano, oppure – in estate - con taxi boat per visitare la Torre di Guevara della fine del ’400. Internamente affrescata, la Torre era celebre soprattutto per il suo splendido giardino- ninfario alimentato da una sorgente dismessa celebrata da Giovanni Boccaccio nella V giornata del Decameron. Oggi dell’antico giardino c’è poca traccia, ma rimane comunque uno splendido luogo.
Terzo giorno
Il terzo giorno ci sposteremo a Forio, terra di incursioni piratesche tremende, tanto che vennero costruite tante torri di avvistamento - di cui oggi rimangono circa una decina. Da visitare il Torrione, costruito nel 1480 è la prima e più importante fortificazione presente sul territorio del comune di Forio.
Una passeggiata per il centro storico di Forio vi pernetterò di ammirare pregevoli esempi di architettura civile come Palazzo Biondi, fine XVII sec. E in una stradina laterale che porta al porto di Forio: Palazzo Covatta, dalla interessante facciata traforata.
A Forio la visita si concluderà con la Chiesa del Soccorso, bellissimo esempio di architettura religiosa, che domina il mare e l’abitato di Forio.
Quarto giorno
Il quarto giorno lo dedicheremo al centro storico di Ischia dove partendo dal sagrato della chiesa diSan Pietro, cominceremo un viaggio nell’Ottocento; sul sagrato della chiesa furono infatti giustiziati aderenti alla rivoluzione napoletana del 1799, tra cui Pasquale Battistessa. Poi dirigendoci verso il porto visiteremo Palazzo Reale. Questo palazzo risale al ’700, originariamente apparteneva alla famiglia Buonocore; ma il re di Napoli se ne incapriccò e lo volle per sé.
Il passaggio del Casino ai Borbone è sempre stato avvolto dal mistero. Vari autori sostengono che esso sia avvenuto per donazione, ma è certo che, anche se l’acquisizione avvenne in tal modo, non si trattò assolutamente di un atto spontaneo. Subito dopo l’acquisizione, Ferdinando IV decise di affidare all’architetto di maggiore prestigio di quel tempo, ossia Carlo Vanvitelli, l’incarico di elaborare un progetto di sistemazione. Dai Giardini della Reggia si può ammirare il porto di Ischia: un ex lago vulcanico che venne trasformato in porto nel 1854! L’inaugurazione avvenne il 17 settembre 1854 con una festa in pompa magna, alla maniera dei Borbone!
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