Francesco Mancini “cattura” la nascita del porto di Ischia
Franceso Mancini nasce a Napoli nel 1830, frequenta l'Accademia di Belle Arti seguendo l'insegnamento di Gabriele Smargiassi; si dedica alla rappresentazione di eventi storici e in particolare al paesaggio, avvicinandosi sempre più alla visione naturalistica praticata da Palizzi. Nel 1851 si presenta per la prima volta alla mostra borbonica (Studio di paesaggio dalla villa Gallo a Capodimonte).
Nel 1861 partecipa alla prima Esposizione Nazionale di Firenze, nella quale espone soggetti di carattere storico legati alle vicende dell'unità nazionale (Episodio del 1° ottobre 1860 sulle pianure di Capua, Riposo di Garibaldi). Presente in modo assiduo, a partire dal 1862, alle mostre organizzate dalla Società Promotrice di Napoli, vi espone nel 1864 La malata delle Maremme, oltre a opere di carattere sociale come I lavoratori e Dopo il lavoro.
Nel 1877 il dipinto La rupe, acquistato da re Umberto I, viene presentato all'Esposizione Nazionale di Napoli. A partire dagli anni ottanta espone a Torino, Milano, Venezia, Roma e, all'estero, a Vienna e Monaco di Baviera. Sulla scia di De Nittis muta la scelta dei soggetti, privilegiando la rappresentazione di scene legate agli svaghi dell'alta borghesia, che ne decreta la notorietà in campo internazionale e l'attribuzione del soprannome di “Lord”.
Riscuote inoltre un notevole successo di mercato con i temi del costume e del folklore meridionale, con gli scorci urbani di Londra e Parigi, oltre che con acquerelli ispirati alla tradizione inglese. Nel 1888 partecipa alla fondazione della Società Napoletana degli Artisti; nello stesso anno viene organizzata una sua importante mostra personale. Muore a Napoli nel 1905.
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Poche leggere pennellate intrise di aria, veloci, ma decise. Il Gigante - di nome e di fatto - della pittura napoletana trascorse lunghi periodi sull'isola di Ischia dipingendone i luoghi più amati..
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