La chiesa del Soccorso di Forio in stile macchiaiolo. Vincenzo Cabianca ad Ischia
La luce zenitale, abbagliante, splendida dell’isola di Ischia, i suoi angoli di natura, il silenzio delle antiche strade, mura bianche, non potevano non colpire la fantasia di uno dei macchiaioli italiani più famosi: Vincenzo Cabianca. Sul finire dell’800 Cabianca in un viaggio verso sud scelse di venire ad Ischia e qui vi restò parecchio tempo, affascinato dal gioco di luce e ombre di una grande chiesa sul mare, la chiesa del Soccorso
Le opere di Vincenzo Cabianca, un pittore della rosa dei macchiaoli più famosi, sono per lo più custodite nella Galleria d’arte Moderna di Palazzo Pitti, a Firenze, nella Galleria d’arte Moderna di Roma e in collezioni private. Cabianca era nato a Verona, dove era nato nel 1827; presto si trasferisce a Venezia e studia all’Accademia.
Nel 1853 si trasferisce a Firenze, dove frequenta il Caffè dell’Onore e dal 1855 il Caffè Michelangelo, entrando in contatto con Signorini e con Borrani. A Firenze Cabianca comincia a dipingere dal vero paesaggi della campagna toscana, affascinato dagli effetti della luce.
Si sposta continuamente alla ricerca di luoghi in cui la luce è protagonista, il viaggio diventa per lui ricerca di ispirazione.
Un’ispirazione che viene suscitata, coerentemente con la poetica dei macchiaoli, nella vita feriale, di tutti i giorni, negli angoli della campagna, nello scorrere lento e armonioso della vita rurale. E lo stile, la pennellata grossa di colore, “rustica” si piega alla grana grossa di una realtà che nasconde particolari lirici e commoventi proprio nella sua arcadica semplicità.
Negli anni dell’unità d’Italia Cabianca si trasferisce a Roma. Dalla capitale spesso e volentieri effettua escursioni in Campania, sulla costiera amalfitana e sulle isole. Ischia lo affascina particolarmente, a Forio l’artista trova una chiesa imponente, ma dalle forme tanto semplici da sembrare create dalla terra stessa.
La chiesa del Soccorso, oggi celebre per essere una vera e propria icona di Forio, viene dipinta da Cabianca numerose volte, in varie situazioni luministiche. L’artista soggiornò sull’isola per lungo tempo e forse vi tornò più di una volta; della sua permanenza sull’isola rimangono quadri straordinari come “Chiesa a Forio d’Ischia” del 1900 e “Ragazzo di Forio d’Ischia”, 1879.
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