Nobildonne, marchese e poetesse: le regine di cuori del Castello di Ischia
Fruscii di seta e gemme tra i capelli, incarnati pallidi e sospiri. Per le stradine a gomitolo del Castello Aragonese, dove ora i gatti vi guardano silenziosi, tanto, tanto tempo fa passeggiavano le donne della storia
Lo vediamo lì giganteggiare in mezzo al mare e cambiare colore a seconda del tempo il Castello d’Ischia.
La scorgiamo già dal mare, appena superata Vivara l’inespugnabile fortezza aragonese, la vediamo dall’alto, da Cartaromana, da Campagnano, sulla strada che da Casamicciola porta a Ischia, ma la vista più emozionante è quando camminando per le stradine di Ischia ponte ci appare all’improvviso in tutta la sua maestosa altezza.
Noi dal basso con il naso in su ad ammirare questo grande scoglio dove è passata la storia. E anche se non sappiamo nulla dei giorni gloriosi che ha dato all’isola, immaginiamo facilmente, che una volta, tanto tempo fa, grandi dame e cavalieri trascorrevano tra le sue mura “pictae” il bel tempo dei giorni cortesi.
Suzanne Thérault nella sua opera “ Un Cénacle humaniste de la Renaissance autour de Vittoria Colonna châtelaine d’Ischia “ , dedica un capitolo alle “donne” del Castello, marchese, principesse e poetesse quando trascorrevano i loro giorni – e le notti – qui erano tutte regine, regine di cuori.
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