Nascosta per chi si trova a terra, ma ben visibile dal mare una chiesa in miniatura a Cartaromana vi sorprenderà con la sua piccola statura, da casa di bambole e per la sua grazia leggera. La pace del luogo, l’odore misto di mare e campagna, aggiungono intimità a questo tempietto che fa pensare ad un culto lontano dalla folla, in continuo dialogo con la natura. Sant’Anna a Cartaromana è la chiesa delle donne
Donne con i loro figli che pregano davanti a un tabernacolo, sullo sfondo il Vesuvio. Incisione del XIX secolo. Fonte: Wellcome Collection
Questo morso di spazio consacrato venne costruito nella prima metà del secolo XVI, e dedicato a Sant’Anna, madre di Maria e protettrice delle madri e delle partorienti, delle vedove e delle ricamatrici.
Le donne ischitane vi si recavano in pellegrinaggio a pregare in solitudine chiedevano il dono di un bambino, quando non i figli non giungevano naturalmente, chiedevano alla santa che il parto andasse bene in quel tempo in cui partorire non era privo di rischi, chiedevano di porre riparo alle tentazioni della carne quando il marito era morto e loro erano rimaste vedove troppo giovani e belle, in un epoca di costumi severi.
Andavano da sole, in silenzio scendendo a piedi dalla strada di Cartaromana, costeggiando la torre di Guevara, durante tutto l’anno ad eccezione del 26 luglio, giorno dell’onomastico della santa, quando il pellegrinaggio era collettivo ed avveniva via mare.
Da Ischia ponte tante barchette con festoni colorati partivano nel pomeriggio portavano gruppi di fedeli ma anche tante cose buone da mangiare dopo la messa per far festa alla santa protettrice. Si mangiavano pane, melanzane, conigli, cocomeri e vino locale, e sul sagrato affacciato sul mare si ballava fino a notte.
La tradizione è giunta fino a noi, anche oggi il pomeriggio del 26 luglio avviene la processione via mare verso la bianca chiesetta, mentre la festa diventando sempre più importante e maestosa nel corso dei secoli ora avviene nel mare di Ischia Ponte.
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