La chiesa di Santa Maria di Loreto fu fondata nel XIV sec. dai marinai (secondo la notizia riportata da D’Ascia non confermata da altre fonti, da alcuni pescatori di Ancona che introdussero il culto della Madonna di Loreto) come piccolo oratorio dedicato a S. Nicola da Tolentino
articolo tratto da sito www.clio.unina.it/forio
La chiesa di Santa Maria di Loreto fu fondata nel XIV sec. dai marinai (secondo la notizia riportata da D’Ascia non confermata da altre fonti, da alcuni pescatori di Ancona che introdussero il culto della Madonna di Loreto) come piccolo oratorio dedicato a S. Nicola da Tolentino.
Dell’antica costruzione gotica non resta molto. Salvati ipotizza che la chiesa originaria fosse costituita da un solo ambiente, corrispondente all’attuale navata centrale, coperta da tetto e con finestre ad ogiva.
La costruzione della chiesetta diede avvio allo sviluppo dell’abitato foriano dalla zona collinare della chiesa di S. Vito verso sud, nell’area del molo. A partire dalla fine del secolo XVI l’edificio subì una serie di interventi e di ampliamenti che trasformarono l’originario oratorio in una chiesa di notevoli dimensioni.
Furono presumibilmente costruite le due navate laterali, il transetto e la cupola; documenti conservati nell’archivio della chiesa attestano inoltre diversi pagamenti negli anni 1578-87 ai mastri Pietro Verde e Jo. Minico Pepe per la realizzazione della zona absidale (Delizia, 1897, p. 214). Tra il 1581-82 si pervenne alla definizione della struttura.
Ulteriori aggiunte portarono alla creazione di un vero e proprio complesso polifunzionale comprendente, oltre alla chiesa, un oratorio ed un ospedale. Nel 1585 fu edificata sul lato destro della chiesa una Cappella dedicata all’Assunta per soddisfare le esigenze di culto dei membri della congrega; qualche anno più tardi, in corrispondenza della navata sinistra, furono costruite alcune camere comunicanti, che costituivano un ospedale funzionante già dal 1596.
L’edificio divenne dunque un punto di riferimento fondamentale per la comunità locale, sia per i servizi offerti dalle sue strutture sia per il ruolo sociale di centro di aggregazione e di luogo di riunione dei Parlamenti Pubblici svolto dalla piazza antistante. Il complesso era mantenuto con il contributo dei pescatori che destinavano una parte del ricavato della pesca alle necessità della chiesa, dell’ospedale e della confraternita, come attesta la bolla di Gregorio XIV del 1590.
L’importanza assunta dalla chiesa è confermata anche dalle frequenti citazioni negli atti pubblici e dalle notevoli somme destinate dall’Università a successivi ampliamenti ed arricchimenti che diedero al complesso un’impronta barocca.
Nel periodo barocco inoltrato fu demolita l’abside e costruito un altro transetto dietro quello già realizzato. Agli inizi del XVIII sec. l’edificio fu allungato e furono aggiunti una seconda cupola ed il coro; intorno al 1710 fu progettato dal padre fra Cherubino d’Aversa l’altare maggiore, eseguito poi dal marmoraro Gaetano Sacco.
Nel 1731 fu costruito il campanile con l’orologio (in seguito trasferito a Panza) a spese dell’Università; nel 1779 i napoletani Luca Moschetti e Eugenio Scrimitone iniziarono i lavori di stucco. In seguito al terremoto del 1883 la cupola della navata centrale fu sostituita da un soffitto a cassettoni.
La Chiesa ha una facciata imponente, sopraelevata rispetto al piano stradale, accessibile attraverso delle gradinate ed è fiancheggiata da due campanili a forma di pera.
L’edificio ha una pianta a croce latina, a tre navate, divise in quattro campate. Il tetto della navata principale è a cassettoni dipinti e dorati e al centro presenta un dipinto su tela. L’abside è a pianta ottagonale con volta a padiglione e nelle lunette si aprono finestre a forma di chitarra, molto usate nel periodo barocco
cupola emisferica copre l’incrocio con il transetto. Il materiale con cui è stata costruita è pietrame di tufo con intonaco dipinto.
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