Il merito è tutto del dio Bacco. Se possiamo ammirare la soavità e la bellezza della rosa e attingere alle sue innumerevoli proprietà è lui che dobbiamo ringraziare. La leggenda narra infatti che il dio del vino, invaghitosi di una ninfa, tentò di conquistarla, ma lei fuggì finché non inciampò in un cespuglio. Cespuglio che per riconoscenza Bacco trasformò in rosa, facendogli spuntare splendidi fiori di un delicato color rosato, il colore delle guance della sua ninfa. La rosa canina fa parte della flora spontanea dell’isola di Ischia
Bibliografia: articolo tratto dal sito www.buonpernoi.it
Se amate passeggiare per campagne e sentieri boschivi – soprattutto a Forio - potrete ammirare i cespugli selvatici che a maggio fioriscono delicatamente e da settembre presentano delle bacche dalla forma ovoidale rossissime. Raccogliendo potrete utilizzarle in tanti modi. Il nome di questa pianta deriva dall’utilizzo che in tempi antichi si faceva della radice di questa pianta; sembra che venisse utilizzata contro la rabbia trasmessa dai morsi dei cani.
Per questo nel 1700 Linneo, il naturalista svedese fondatore della moderna sistematica botanica e zoologica, attribuì a questa rosa l’appellativo 'canina'. In realtà però le attuali conoscenze farmacologiche hanno escluso che la rosa canina abbia qualche effetto sulla malattia trasmessa dei cani. Ben altre sono invece le sue proprietà che ne fanno un fitoterapico utilissimo nella stagione invernale. Di color intenso (rosso scarlatto) anche i suoi frutti, o meglio i suoi falsi frutti chiamati cinorrodonti. All’interno sono ricchi di semi e di peluria mentre all’esterno presentano una sottile scorza.
Sono proprio loro, i falsi frutti della rosa canina a rappresentare la parte erboristicamente più interessante di questa pianta, perché ricchi di vari principi attivi.
Principi attivi Una volta giunti a maturazione, i cinorrodonti vengono raccolti e utilizzati nella stagione invernale vista la loro altissima concentrazione di vitamina C. Ne possiedono più di qualsiasi altro frutto.
Se l’arancia contiene mediamente 50 mg per etto di acido ascorbico (vitamina C) la rosa canina ne possiede addirittura 2250 mg. È dunque la sorgente naturale più ricca di vitamina C. Ma sono anche altri i principi attivi che si trovano nei suoi frutti: tannini, pectine, carotenoidi e soprattutto bioflavonoidi, pigmenti naturali dall’importante azione antiossidante.
Proprietà medicinali
Contenendo un elevato quantitativo di acido ascorbico, la rosa canina (o meglio i suoi falsi frutti) è indicata per combattere le infezioni alle vie respiratore (orecchie, naso e gola) in quanto rafforza le difese dell’organismo. Svolge quindi un’azione immunostimolante nel prevenire influenze e raffreddori, in particolare nei bambini. Ha inoltre un’azione antinfiammatoria e antiallergica. Secondo studi condotti dal premio Nobel Linus Pauling e da ricercatori statunitensi, la rosa canina assunta in forti dosi preverrebbe anche la crescita cancerogena. I cinorrodonti hanno inoltre proprietà astringenti (grazie alla presenza di tannini sono efficaci nella cura delle diarree) e diuretiche (stimolano l’eliminazione delle tossine tramite l’urina).
Modo d’utilizzo
Se nella stagione autunnale volete darvi alla raccolta di cinorrodonti ricordate di raccoglierli quando sono ben maturi e non dimenticate di privarli dei semi e dei peluzzi. Potete poi utilizzarli in decotti, efficaci in caso di diarree e di problemi diuretici. I decotti così come le tisane sono inoltre molto indicati come cura preventiva e curativa contro l’influenza. Il consiglio è di assumere 1 tazza di tisana 3 volte al dì. I frutti della rosa canina sono ottimi anche per preparare conserve e marmellate, molto indicate per i bambini: facendosene una scorpacciata a merenda si rinforzeranno le difese immunitarie. Al posto della marmellata che trovate anche nei negozi di prodotti naturali, potete dar loro anche lo sciroppo di rosa canina: 2/3 cucchiai per 40 giorni.
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