Un mondo sommerso con grotte e pianure di posidonia abitato da pesci e cetacei. Anche qui la forza dei vulcani ha scolpito le architetture di pietra
L’Isola è geologicamente connessa alla Costa Flegrea da una vasta piattaforma sommersa che si estende per numerosi chilometri quadrati in gran parte ancora inesplorati, le cui quote, a portata di subacqueo, variano dai - 4mt ed i -50 mt.. La natura frastagliata dei fondali rocciosi che caratterizzano il versante occidentale, favoriscono la presenza di fauna e flora sottomarina.
Gli agglomerati vulcanici presenti sui degradanti fondali di Ponente sono intervallati da vaste distese sottomarine di fanerogame tra cui fitte foreste sommerse di Posidonia oceanica e soffici praterie di Cymodocea nodosa, che forniscono riparo naturale alle più svariate e spesso rare forme di vita bentonica e stanziale. Le falesie, che invece caratterizzano le coste di Levante, strapiombano su fondali abissali, favorendo la presenza di pesce pelagico e di organismi coloniali, alimentati dalle correnti di varia provenienza che lambiscono l’Isola.
Morfologia dei fondali I fondali ischitani si dividono in due tipologie: bassi e pianeggianti, benché quasi sempre rocciosi, i fondali del versante settentrionale; verticali e profondissimi quelli del lato meridionale, che si affacciano sull’abisso del Golfo di Napoli. Di questi l’estrema propaggine, il contrafforte più avanzato, è il promontorio di Sant’Angelo, che sale verticalmente da quote che superano i cento metri.
Resteremo affascinati dalle cascate di gorgonie rosse e gialle che si aggrappano ad ogni centimetro quadrato di rocce, colpiti dai mille colori che ricoprono gli anfratti più bui, estasiati dal candore dei polipi di corallo aperti alle profondità più elevate. Di certo immersioni come quelle che offrono le pendici sommerse di Punta Sant’Angelo e Punta San Pancrazio, sono magiche. Il mare di Ischia ha delle caratteristiche tali che può accontentare sia gli apneisti, sia i neo-sub senza una grande esperienza, sia i sommozzatori esperti ed esigenti.
A dire il vero non è nero ma rosso scurissimo e non è neanche un corallo, quello leggendario di Sant’Angelo. Il suo nome è Gerardia Savaglia.Un organismo raro e spettacolare, che cresce tra le gorgonie di Punta Sant’Ange..
Un salto e una pinnata e dal mare sbuca con tutta l’allegria di cui è capace uno dei più intelligenti abitanti del Tirreno: il delfino. E nelle acque di Ischia non è raro incontrarli, perché non distante dall’isola c’è u..
Hanno il fascino di creature primordiali, ed anche se piccoli a guardarli nel loro habitat incutono un certo rispetto. Sarà a causa di quel grugno da boss dei mari o per quell’aria sonnolenta, di chi sa il fatto suo e no..
Le bellezze di Ischia non si esauriscono in superficie, Ischia sommersa è forse ancora più bella: tra reperti archeologici – come l’intera città romana di Aenaria nella baia di Cartaromana – al corallo di Sant’Angelo, al..