Un gomitolo di vicoli, stradine che terminano in giardini di aranci, mura alte che nascondono orti e giardini, grandi portoni di legno e antichi portali di pietra, picchiotti a forma di mano, di uomo, di animale, cortili lastricati di maioliche, i pozzi dove si arrampica l’edera, le terrazze altissime con l’immancabile fila di piante di geranio, le grate intrecciate di ferro della cantine. Nel cuore di Forio, la città "saracena", un labirinto per trovare rifugio dagli assalti dei pirati
Molte città della costa campana sono così: una zona aperta di case e chiese e strade larghe ed un nucleo fittissimo di abitazioni, quasi addossate l’una sull’altra, con vicoli tanto stretti che a volte non ci cammina neanche in due. Il perché di questi modelli urbanistici tanto bizzarri, lo conosciamo tutti: esigenze tattiche di paesi dove assalti di pirati e di conquistatori vari erano all’ordine del giorno. In qualche maniera bisognava pur difendersi dalla furia “saracena”; gli abitanti di Forio - così come quelli di Amalfi tanto per citare uno degli esempi più famosi della costiera salernitana – avevano deciso di rendere la vita difficile a chi sbarcava con intenti non proprio pacifici; avvistamento e fuga, questa la tattica. Le torri foriane servivano al primo scopo, i labirinti di stradine e le mura altissime di questi palazzi-castelletti, servivano al secondo.
Il nostro itinerario culturale della Forio più “segreta” comincia dalla strada centrale del comune di Forio, il corso Regine: accanto allo storico bar Internazionale Maria si apre una piccola strada: prendetela ed inoltratevi in essa; ben presto la stradina comincerà a biforcarsi in una serie di vicoli e vicoletti.
Percorreteli senza fretta facendo attenzione alla bellezza dei palazzi che incontrerete, dei portoni di legno dipinto, dei portali di pietra spesso sormontati da edicole votive. In genere la cornice dei portali è in pietra vulcanica locale, tufo verde o piperno, ed inciso nella chiave di volta potrete vedere l’anno di costruzione del palazzo.
Camminando verso sud, giungerete alla zona detta di San Vito, il quartiere alle spalle della chiesa dedicata al santo patrono. Una volta giunti alla chiesa potete ridiscendere lungo la strada esterna e dopo qualche metro imboccare una nuova stradina sulla destra che porta nell’altra porzione di centro storico chiamato “ cierco”.
Percorrendo questi vicoli raggiungerete la chiesa della Madonna della Libera in San Carlo, un’antichissima chiesa foriana; se la trovate aperta, visitatela, è molto interessante. Noi non vi suggeriamo un percorso specifico per il centro storico di Forio perché la sua bellezza sta proprio nell’andare alla scoperta; rimanere affascinati dall’intricato sviluppo del suo nucleo o sorprendersi davanti ai gioielli di architettura lungo il cammino, come palazzo Milone, palazzo Regine, e le varie torri di pietra che svettano su Forio.
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