Terra di vini e di orti, Ischia l’isola delle sagre

Chi sceglie l’isola di Ischia spesso lo fa per le sue spiagge, il mare, per le terme. Ma questa è una terra che offre molto di più di una semplice, se pur superba vacanza al mare. Le campagne coltivate a vite, gli orti piccoli e grandi ricchi di ogni frutto e bontà vegetale, le aie delle vecchie case coloniche dove galline e caprette gironzolano indisturbate, le fosse abitate da conigli, il maiale che ingrassa nella sua stalla, tutto ciò non è solo una immagine bucolica da osservare. Perchè da questa vita dei campi e dalla fatica degli uomini derivano prodotti alimentari eccellenti: come i formaggi, le uova freschissime, i salumi e le salsicce artigianali. E per celebrarli, questi tesori, sull’isola c’è sempre una sagra dove poter gustare il sapore più profondo dell’isola verde.

Durante tutto l’anno sull’isola di Ischia immancabile è l’appuntamento con le sagre paesane e marinare che permettono a chi viene in vacanza qui di poter assaporare i sapori più profondi e veraci della terra e del mare pitecusano.

Ovviamente per ragioni di spazio segnaleremo gli appuntamenti più importanti e antichi; partiamo dunque da agosto, mese che vede da 35 anni, il paesino collinare di Fontana, uno dei più alti dell’isola, trasformarsi per una sera in un vero e proprio paese dei balocchi e delle leccornie con la sagra della “Sausicciata e del vino locale”. Nella brezza fresca dell’Epomeo: musica folk, canti e balli fino a notte fonda, vino e salsicce alla brace, friarielli in padella, sott’olio fatti in casa e tantissimi dolci tutti rigorosamente preparati dalle donne fontanesi!

A settembre segnaliamo la bella sagra “ Andar per cantine”, che comprende un po’ tutti i luoghi dell’isola, con una predominanza di cantine della frazione di Panza, dove viene organizzata la manifestazione. “Andar per cantine” dura alcuni giorni, durante i quali le cantine più belle e più antiche dell’isola aprono i battenti ai visitatori offrendo loro vino, ma anche liquori dolci come limoncello e rugolino, pane cafone, salumi artigianali, bruschette al pomodoro e fagioli e torte deliziose.

Tra il mese di settembre e ottobre si svolge a Sant’Angelo la bellissima festa del Mare con la sagra della Lampuga, un pesce azzurro che viene cucinato alla griglia, fagiolata e grigliata del pescato. E come ogni sagra che si rispetti anche Sant’Angelo ha la sua parte di baccanale con vino a volontà; le atmosfere dionisiache sono garantite dal ritmo forte della Ndrezzata, la tipica danza ischitana con spade e bastoni.

Arriviamo a novembre con la festa San Martino, dove ogni mosto è vino, che a Forio si celebra ogni anno presso le cantine Pietratorcia con una più che allegra festa fatta di degustazioni del vino nuovo, ed una magnifica tavolata di cose buone per accompagnare i calici di rosso e bianco: il pane e pomodoro fatto a regola d’arte, le bruschette ai fagioli e pomodori, le torte salate, la pasta e fagioli, le pizze di scarola, uvetta e pinoli, e le torte di cioccolata, limone, i panettoni dolci e una piramide di caldarroste profumate. Balli e musica etnica, ovviamente sono compresi anche in questo “baccanale” foriano.

Giungiamo a dicembre, quando il freddo si fa piacevolmente sentire alle porte di Natale, il 6 dicembre la sagra in occasione della Festa di san Nicola sull’Epomeo. Sagra anche questa antichissima, che unisce al gusto delle cose buone anche una splendida passeggiata in montagna, dal momento che per raggiungere la chiesa a 800 metri di quota bisogna camminare, o al massimo farsi portare da un cavallo!
Il banchetto di San Nicola che si tiene sul sagrato della chiesa prevede: pane con salsicce e friarielli, polpette al sugo, salumi, torte fatte in casa, caldarroste e come potrebbe mancare: squisito vino locale.

Ovviamente il mese di dicembre è quello più intenso dal punto di vista delle sagre: il 24 ed il 31 all’ora di pranzo si tengono in quasi tutti i centri storici le sagre del baccalà fritto, che comprende anche una varietà di altre bontà da spiluccare in attesa del cenone. Sempre a dicembre si svolge nella settimana che va da Natale e Capodanno il Presepe Vivente di Campagnano, che associa alla sfilata in costumi storici un vero e proprio villaggio dei sapori, anche questo in stile ottocentesco, con chioschi di legno, osti e ostesse in costume.
Per questa sagra è più facile dire cosa non c’è da mangiare piuttosto che elencare una lista di cibi deliziosi: si va dalla pizza agli gnocchi, dal bucatino al coniglio alla salsicciata, dalle tracchie alla brace al vino cotto. dalle zeppole agli spiedini di frutta e fichi secchi, dai sott’olio ai formaggi erborinati. Anche qui vino a volontà ad ogni angolo del paese, caldarroste e ciccolata calda per riscaldare i cuori e gli animi di tutti i partecipanti.

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