La presenza delle “guarno” (guarnigioni) dislocate lungo le marine, si dimostrò insufficiente, specialmente nel territorio di “Furio” (oggi Forio), dove la piccola popolazione dovette abbandonare l'incantevole marina di Citara, per ripararsi in un luogo più alto e più sicuro, ove oggi nasce l’abitato di S. Vito, vero e proprio centro storico dell'attuale comune di Forio.
La quiete del tranquillo casato di Forio, veniva troppo spesso infranta dalle continue incursioni delle flottiglie Saracene, alle quali subentrarono poi quelle dei Turchi e dei loro sudditi della Barberia (Marocco, Tunisia, Algeria). L’intervento dell’autorità civile e religiosa, ma anche quello delle nobili famiglie foriane, fu ingente e di vitale importanza, per salvaguardare l’incolumità della popolazione locale.
Nel 1480 si concluse la costruzione della prima e più importante fortificazione presente sul territorio del comune di Forio: il Torrione.
Realizzato a spese dell’Università di Forio, è una costruzione a pianta circolare, realizzata su uno spuntone di roccia tufacea nel centro cittadino, strategicamente disposto per dominare dall’alto sulla calata del porto.
La torre, si presenta elevata su due livelli, accessibile anticamente mediante una scala di legno amovibile. Il piano inferiore, anticamente inaccessibile dall’esterno, veniva usato come deposito per le scorte alimentari e per l’artiglieria, al suo interno era stata costruita anche una piccola cisterna, oggi in disuso ma in passato utilizzata per raccogliere le acque piovane. Il primo piano era il luogo ove alloggiava la guarnigione (circa dieci uomini) al comando di un torriere; che aveva il compito di avvistare le navi nemiche svolgendo il ruolo di "vedetta principale" e di dare l’allarme e quindi preparare la difesa.
Il Torrione infatti, nella parte superiore, ovvero la terrazza difesa dalla caratteristica merlatura a parapetto pieno, era munito di quattro cannoni di bronzo che, sfruttando la pianta circolare della costruzione, garantivano una completa visuale e la difesa da tutte le angolazioni possibili. Considerato che la poderosa fortificazione costituì un efficace metodo di difesa dalle invasioni turchesche, la popolazione foriana iniziò a costruire sul territorio numerose costruzioni similari al Torrione come si evince da una relazione redatta nel 1576: «in lo… Casale di Forio si vedono edificate sette torri …, ben munite d’arme, ne le quale se ponno salvare la gente…, quando è correria de Turchi».
La costruzione di questi edifici, continuò fino agli inizi del ’700, anche se molte erano ormai considerate vere e proprie case-torri, visto che la maggior parte di esse erano state costruite dalle nobili famiglie del luogo, che ne avevano fatto la loro dimora. In tutto, sono state edificate dal 1480 fino ai primi decenni del ’700 sedici fortilizi strettamente collegati fra loro, a cui vanno aggiunti altri cinque costruiti nel casato di Panza, alcune a pianta circolare come il Torrione, altre a pianta quadrata.
Molte di queste torri ancora oggi sono visibili e residenza di alcune famiglie, mentre il Torrione dopo una prima opera di restauro è adibito nella sala inferiore a museo civico, mentre nella sala superiore ospita una collezione del famoso artista foriano Giovanni Maltese che dal 1883 per circa trent’anni ne fece la sua dimora.
A chi raggiunge Forio dal mare, il Torrione si presenta in tutta la sua imponenza, quasi a voler ancora proteggere con la sua ombra la gente di Forio che ne ha fatto il suo simbolo.
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