Passeggiando per le zone collinari di Casamicciola non perdete la visita all’osservatorio Geofisico che si trova lungo una delle strade più panoramiche del comune: via Sentinella. Questo istituto venne istituito dopo il terremoto del 23 luglio 1883, e fu il primo osservatorio di una più vasta rete nate per monitorare in tutta Italia l’andamento geofisico e prevenire altre catastrofi come quella vissuta da Casamicciola. Per l’epoca era una struttura ad alta tecnologia, se pensiamo che la vasca sismica, che tuttora si trova nell’osservatorio di Casamicciola, riuscì a registrare il terremoto che colpì San Francisco nel 1906
L’osservatorio Geosismico, era destinato a compiere non solo osservazioni geodinamiche ma anche tutte le osservazioni geofisiche che potevano essere di qualche interesse per l’isola d’Ischia. Il terremoto del 1883 fu un evento decisivo per lo sviluppo della sismologia in tutta l’Italia: spinse il Governo a realizzare rapidamente l’Osservatorio di Casamicciola sulla collina della Sentinella e ad organizzare su tutto il territorio nazionale un efficiente servizio sismico, costituito da una fitta rete di osservatori e di uffici telegrafici per la trasmissione dei dati ad un ente centrale, l’Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica di Roma.
L’Osservatorio di Casamicciola fu dunque il primo di questa rete. Venne definito del primo ordine, perchè fu dotato di un sistema autonomo e perchè fu particolarmente attrezzato. L’istituto possiede un dispositivo molto originale ed efficace per la registrazione dei terremoti, ideato e costruito fin dal 1885 dal suo primo direttore Giulio Grablovitz (1848-1928). Si tratta della "Vasca sismica", dispositivo costituito da un pozzetto colmo d’acqua, che oscillando durante un evento sismico è in grado di muovere un galleggiante che trasmette i movimenti, attraverso opportuni meccanismi, ad un registratore.
All’Osservatorio collaborò, poco più che ventenne, Giuseppe Imbò, che divenne più tardi direttore sia dell’Osservatorio Vesuviano che dell’Istituto di Fisica Terrestre dell’Ateneo (1935-1970). Nel 1923 per motivi economici il Governo sospese i finanziamenti. Dopo la morte del Grablowitz, gli studi furono continuati dal Prof. Cristoforo Mennella (1907-1976), che quale ultimo direttore, vi effettuò anche osservazioni e studi meteorologici che confluirono in numerosi lavori, tra i quali un libro sul clima d’Italia che ancora oggi costituisce un riferimento indispensabile.
Giulio Grablowitz con lo strumento di sua invenzione, la "vasca sismica", registrò nel 1906 il terremoto di San Francisco a migliaia di chilometri di distanza ed oggi quel suo strumento è stato ripristinato e può essere visto dai visitatori nella sala a lui dedicata con i segni della sua vita e delle sue opere. Sono inoltre presenti un ricco archivio fotografico e storico. È possibile effettuare visite guidate ed attività didattiche.
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